Le Varie Razze

■umani:Gli umani sono la razza più largamente diffusa in tutto il Mondo Emerso e sono gli unici che non presentano peculiarità tipiche. I loro capelli variano dal biondo al fulvo – quindi comprendono ogni tonalità del moro e del castano – stessa cosa vale per gli occhi: dall’azzurro al nero, dal verde al nocciola. Quanto a corporatura possono sì essere massicci e alti, tanto quanto possono essere longevi, ma non superano mai i due metri di altezza né i novant’anni di età (con poche eccezioni). Abitano tutte le Otto Terre, quindi incontrarli non genera stupore praticamente in nessun individuo comune.
Non possiedono particolari predisposizioni alla magia, né abilità particolari che li rendano particolarmente propensi ad un particolare ruolo o mestiere, tanto meno una classe. Tuttavia, proprio grazie alla loro naturale capacità di adattamento, sono in grado di eccellere in qualunque specifico ambito: combattimento, studio, etc. Proprio per questo motivo, non sono esclusi da nessuna categoria (classe, mestiere, etc.).

■elfi:Caratterizzati da uno spiccato legame con la natura che li circonda in quanto figli ancestrali di quest'ultima, gli elfi, assieme alle ninfe, sono le creature più aggraziate che abbiano calcato le Otto Terre. Sono alti e slanciati, longilinei, riconoscibili grazie alle loro tipiche orecchie appuntite. Non sono propriamente ben voluti nelle Terre, poiché che furono proprio loro a provocare l’ultima guerra che scosse il Mondo Emerso, ma la loro predisposizione naturale per le arti magiche e intellettuali li rende ottimi curatori e maghi, il che contribuisce naturalmente alla loro graduale accettazione tra gli abitanti del continente. Per quanto riguarda il combattimento, non posseggono una particolare forza bruta, quindi - generalmente - prediligono le armi a lunga distanza ( come arco, balestra, fionda, etc.) nell'utilizzo delle quali si trovano avvantaggiati anche grazie alla loro vista particolarmente precisa. Naturalmente, ciò non toglie che siano anche ottimi spadaccini, sebbene non eccellano in quest'arte. Sono inoltre rinomati per la loro estrema longevità, superata solo da quella delle ninfe: nulla vieta che essi sopravvivano anche oltre il secolo e più, e soprattutto che il loro aspetto rimanga immutato per svariati anni dopo il raggiungimento dell’età matura, il che li rende spesso individui particolarmente vanitosi.

■mezzelfo:Nati dall’incrocio della razza elfica e quella umana, i mezzelfi sono creature prodigiose, dotati di uno sviluppatissimo intelletto che va a rimpiazzare la lacuna lasciata dalla perdita graduale dell'empatica con la natura, dalla quale si sono gradualmente staccati. Alti e slanciati, proprio come gli elfi, posseggono modeste orecchie a punta, meno pronunciate di quelle degli antenati, e luminosi occhi viola. Ciò che li distingue dai loro progenitori è il colore dei capelli, divenuto loro tratto distintivo: blu, che sfiora qualsiasi tonalità che la volta celeste assume, dal più scuro, al turchese ai rari capelli celestini come il cielo. Sono essenzialmente un popolo pacifico e amante dell’erudizione, sono grandi studiosi, specie in campo astronomico: per questo motivo, godono di una forte predisposizione allo studio intellettuale e, naturalmente, all'apprendimento della magia. Generalmente portatori di fisici slanciati, il loro corpo diventa un'arma perfetta per il combattimento a breve distanza, che si esibisce nelle sue evoluzioni migliori quando esercitata in velocità. Ciò nonostante, sono anche in grado di sfruttare armi a lunga distanza, sebbene vengano nettamente superati in precisione dagli elfi. Purtroppo, con l'incrocio della stirpe di questi ultimi con quella umana, i mezzelfi hanno perso la longevità dei loro predecessori, non inoltrandosi quasi mai oltre il centesimo anno d'età.

■ninfe:Sono le più antiche abitanti del Mondo Emerso e sono unicamente donne, le sorelle per natura degli elfi e figlie dirette di Madre Natura. Si dice che esse si siano generate con i primi corsi d'acqua e che le prime ninfe abbiano guidato i fiumi attraverso le terre, determinando il solcarsi dei loro letti. Nonostante ciò, sono gli esseri più particolari e probabilmente curiosi sulla faccia delle Otto Terre, poiché la loro bellezza e il loro aspetto rimane immutato per tutto il corso della loro vita longeva – che può superare i tre o quattro secoli, a causa della loro natura legata unicamente all'ambiente che le ha generate – e perché non vengono quasi mai toccate dalle malattie come la febbre rossa e il Morbo, che colpirono con violenza il Mondo Emerso. Per contro, i loro equilibrio fisico e mentale è estremamente corruttibile proprio a causa del loro legame indissolubile con gli elementi, per questo è facile assoggettarle al proprio volere quando non sono ancora potenti. Quando sono nella loro forma naturale sono fatte d’acqua pura, dalla testa ai piedi, la cui limpidezza è sintomo di salute; proprio questa loro natura completamente legata ai fiumi dai quali sono generate (nascono dalle acque, non attraverso il parto) godono di un'incredibile empatia che condividono non solo con l'ambiente che le circonda, ma con tutte le creature, gli elfi prima di tutte. Tuttavia, per non destare disagio e per non essere oggetto di discriminazione, molte di loro decidono o di non mostrarsi mai agli occhi delle altre razze o, comunque, di farlo assumendo, grazie ad incantesimi non esageratamente dispendiosi, una forma umana. Sono creature estremamente pacifiche, completamente inadatte al combattimento, ma incredibilmente predisposte per le arti magiche, che utilizzate da loro risultano incredibilmente potenti ed efficaci.

■folletti:I folletti sono assai pochi su tutta la faccia del Mondo Emerso e vivono esclusivamente nei pressi delle foreste, delle quali si dichiarano protettori. Sono esseri essenzialmente pacifici, assolutamente inadatti al combattimento per loro natura: infatti, in quanto grandi quanto il palmo di una mano, con grandi occhi di mille colori e capigliature variopinte, non sarebbero assolutamente in grado di nuocere attraverso la forza bruta. Si spostano sulle loro ali iridescenti e hanno una voce acuta con la quale cantano ninne nanne agli scoiattoli che vanno in letargo d’inverno e li svegliano cinguettando con il sopraggiungere della primavera successiva. Al momento, hanno ripreso a popolare la Foresta nella Terra del Vento, ma sono ancora una razza ben difficile da incontrare, il cui elemento cardine è la magia che comprende la manipolazione degli elementi. Se si ha particolare fortuna, è possibile incontrarne di saggi e anziani, poiché possono raggiungere e superare di qualche decennio il secolo di vita; altrimenti, se vi imbatterete in folletti più giovani, è possibile che cadiate in qualcuno dei loro allegri scherzetti e dispetti.

■gnomi:Assieme alle ninfe, i più antichi abitanti del Mondo Emerso: si dice discendano da antichi clan che popolavano la Terra delle Rocce prima ancora che la loro pelle potesse conoscere la luce del sole, sebbene altri sostengano di discendere da antenati della Terra del Fuoco, nella quale fu forgiata la loro caratteristica tempra infiammata. Sono naturalmente caratterizzati dalle loro proporzioni estremamente minute, che li fa assomigliare ad esseri umani in miniatura: gambe corte e tozze, spalle larghe e mani grandi adatte ad impugnare martelli ed armi pesanti quali clave, spade a una o due mani, mazze e molte altre. Non ci sono molti posti adatti nei quali svolgere le loro attività predilette, quindi è nelle loro terre d'origine che spesso ne incontrerete; essi amano infatti lavorare nelle loro miniere di cristallo nero, creare armi di incredibile fattura (sono i fabbri migliori delle Otto Terre) e combattere: in particolare, la loro specialità è il combattimento a breve distanza, non essendo per loro costituzione particolarmente veloci. Non sono propensi alla magia, con rare eccezioni, poiché la loro cultura difficilmente prevede l'istruzione tramite libri. Non propriamente di bell’aspetto, portano barba e capelli lunghi, spesso adornati di treccine, anelli e gingilli vari che tintinnano di passo in passo. Spesso sono dei burloni, amanti del vino, della birra, delle belle donne e delle feste, così che è difficile annoiarsi in loro presenza. Sono anche estremamente competitivi, in particolar modo con gli esponenti della razza elfica, che alimentano in loro un forte sentimento di rivalità. Hanno una vita piuttosto longeva, che si estende fino ad un secolo e mezzo circa, ma quasi mai oltre.

■fammin:Tra tutte le creature del Mondo Emerso, forse i fammin sono quelle di primo impatto più spaventose. Si tratta di vere e proprie bestie di stazza media, con le braccia innaturalmente lunghe e il corpo ricoperto di peluria rossiccia; dalla loro bocca spuntano le zanne dell'arcata dentaria inferiore, lunghe e affilate, un tempo create per lacerare e dilaniare la carne dei nemici - il che li rende, naturalmente, ottimi cacciatori e combattenti per il corpo a corpo. Sono stati creati dagli esperimenti di magia del ben noto Tiranno Aster, ai tempi della guerra in cui Nihal combatté e prevalse. All'epoca, soggetti ad uno spietato controllo psichico che ne annullava ogni volontà, erano estremamente feroci e pericolosi. Quando però questo dominio sulla loro coscienza venne finalmente meno, si dimostrarono fondamentalmente d'indole docile e pacifica, dediti soprattutto all'aiuto nell'allevamento dei draghi, con i quali riescono a comunicare grazie al loro apparato laringeo, in grado di produrre ringhi, sibili e suoni gutturali. A meno che non conducano una vita isolata nelle foreste, nutrendosi della selvaggina che riescono a procacciarsi, essi cercano di rendersi utili agli esseri umani che incontrano, spesso stabilendo legami duraturi caratterizzati dalla loro indole estremamente gentile e fedele.

■sirene e tritoni: Antichi abitanti dell'oceano, da esso stesso generati, condividono un legame speciale con la natura esattamente come elfi, ninfe e folletti. La loro descrizione è invariata per ambo i sessi: la loro metà superiore somiglia a quella degli esseri umani, ma quella inferiore è completamente differente, presentando essa una coda di pesce più o meno lunga a seconda dell'età; presentano capelli spesso chiari, biondi o fulvi, pelle pallida e occhi lattei, abituati al buio dei fondali: la luce è, infatti, loro indigesta e impiegano molto tempo ad abituarvisi una volta emersi in superficie. Inoltre, sono dotati di branchie o all'altezza dei polmoni o sul collo che permettono loro una vita sottomarina. Posseggono anche dei polmoni, che consentono loro relativamente brevi emersioni. Se però restano troppo esposti all'aria, sono proprio le branchie le prime a risentirne: si irritano e diventano sanguinolente, nel peggiore dei casi si riaprono causando apnee momentanee, segno che la sirena o il tritone in questione deve ritornare sott'acqua per il tempo necessario alla guarigione dell'irritazione; ciò succede più o meno di frequente, a seconda della sensibilità delle branchie e della creatura stessa. Per contro, hanno straordinarie abilità canore o magiche: il loro canto strega chi lo ascolta ed hanno un potente influsso sull'elemento dell'acqua.

■sirenidi:Nulla vietò alle sirene o ai tritoni che si inoltrarono sulla terraferma tramite l'utilizzo della magia di generare a loro volta una razza ibrida, un'unione della razza umana a quella delle sirene. I figli nati da queste unioni saranno dunque dei sirenidi, completamente adattati alla vita terrestre e anche a quella marina. Esattamente come i genitori di razza subacquea, i sirenidi sono estremamente affascinanti: capelli dorati o fulvi, pelle candida (impossibile che s'abbronzi, a causa dell'assenza di melanina nelle loro cellule abituate alla profondità degli abissi) e occhi chiari, di una qualsiasi tonalità che varia dal verde al rosato al violetto; hanno anche loro le branchie, appena accennate sul collo, ma non comportano alcuna scomoda irritazione o apnea momentanea. Di fatto, si aprono solo quando l'essere in questione è totalmente immerso - ciò vuol dire non più capace di respirare da naso o bocca, sott'acqua. Anche le loro mani presentano una peculiarità: siccome non hanno una coda per nuotare, sono muniti di una membrana che unisce ciascun dito, non appena immerso in acqua, palmando quindi la mano e permettendo loro di facilitare il nuoto.